Nelle premesse teoriche entro cui ci si muove, l'individuo e le interazioni che lo vedono coinvolto sono concepite come sistemi complessi di stati mente-corpo in continuo cambiamento.
Se in generale negli stati non ordinari di coscienza si crea una perturbazione dell’ordinario, propedeutica alla rottura delle rappresentazioni mentali, nelle pratiche di mindfulness e meditazione assumono un ruolo centrale i processi di autoconsapevolezza e autorappresentazioni, che contribuiscono in modo significativo allo strutturarsi, mai definitivo, dell’identità.
Possono quindi costituire in diversi casi un’ utile via di intervento terapeutico. A una presentazione e discussione più teorica, si affiancheranno necessariamente alcuni momenti di pratica, in quanto le pratiche, a differenza delle tecniche, non possono essere condivise all’interno di una logica tradizionale di trasmissione del sapere, ma si rende indispensabile un apprendimento di tipo esperienziale, in cui siano tutti soggetti attivi.
Saranno pratiche semplici e accessibili a tutti. Verranno anche discusse alcune criticità dell’applicazione di queste metodologie in psicoterapia.